Come vedere "Con altri occhi" il film Il Campione? Idee e proposte per animatori di sala per valorizzare al meglio, presentandola al pubblico, questa piccola storia di amicizia e di genitorialità.
di Gabriele Lingiardi
Il Campione è l’opera prima di Leonardo D’Agostini e vede come protagonisti gli attori Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano. Christian è un calciatore di talento, giovanissimo, gioca per la Roma. Giocatore dal piede d’oro ma dal carattere irascibile, rischia di mettere a repentaglio la reputazione e egli equilibri della società. Quando non si allena passa il tempo a fare bravate con gli amici che vivono nella sua immensa casa. Per punizione viene costretto dalla dirigenza della squadra a sostenere un esame ogni settimana fino a conseguire la maturità. Se si rifiuterà, o se non arriverà alla sufficienza, resterà in panchina durante la partita di domenica. È così che incontra Valerio, professore di ripetizione disilluso e depresso, che lo aiuterà a rimettersi in pista e a trovare la forza di decidere della propria vita come superare le prove che si troverà davanti.
Il Campione ha tutti i pregi e i difetti di un’opera prima: non sempre funziona nel ritmo e nell’armonia dei passaggi narrativi (qualcuno troppo scontato). Possiede però un buon coraggio: corre su strade poco battute in Italia con una visione originale e fresca. Pur avendo un buon umorismo non è una commedia. Ha un finale semplice in grado di offrire un messaggio rivoluzionario per la cultura moderna. Ha il calcio al centro, ma non è un film sportivo, bensì usa il gioco come semplice espediente per raccontare la confusione, totalmente umana di Christian.
A chi presentarlo?
L’opera di D’Agostini può essere apprezzata maggiormente da due fasce di pubblico: 1) i giovani, oltre l’adolescenza, per la sua capacità di stimolare il senso critico rispetto alle imposizioni dei media e ai “modelli” che vengono proposti. 2) Gli insegnanti. Perché, come nei migliori film di formazione, il personaggio che rappresenta la “salvezza” per il ragazzo è anche uno stimolo e una conferma dell’importanza del lavoro degli educatori.
Come ottimizzare il film?
Il Campione è uscito senza clamore nella settimana di Pasqua. È stato un po’schiacciato al box office ma potrebbe avere ancora qualcosa da dare, soprattutto grazie al passaparola positivo. Il film è una buona proposta per rassegne e cineforum. Un film d’autore senza il peso “D’Essai”. Una storia frizzante dai numerosi spunti pastorali.
Elementi promozionali
Per promuovere la proiezione del film nelle proprie sale è consigliabile sfruttare il buon trailer del film e, in particolare, sottolineare la presenza di Stefano Accorsi, attore molto amato. Andrea Carpenzano è un volto noto, ma difficilmente riconoscibile dal pubblico generico. Potrebbe essere d’aiuto menzionare il precedente film che lo vedeva protagonista: La terra dell’abbastanza, un’altra opera prima di qualità. Il calcio è sicuramente una leva alla curiosità degli spettatori più giovani, anche se Il Campione vince maggiormente sulla dinamica tra due personaggi apparentemente diversi, ma forse molto simili (ricordate Green Book?). Attenzione però, il film parla di altro!
Temi e falsi temi.
Il calcio potrebbe essere sostituito con un qualsiasi sport di squadra. Nonostante la riuscita dinamica tra professore e studente il tema centrale è il rapporto tra un padre e il proprio figlio. Il lutto: come un calcio di rigore sbagliato nella finale dei mondiali, il lutto condizione i timori e le scelte dei personaggi, una vera e propria ombra co-protagonista. Fossimo in un film americano il talento sarebbe ottenuto da un misto di dote e duro, durissimo, allenamento. Ne Il Campione invece c’è il talento sportivo (individuale e non replicabile) e il talento all’apprendimento, questo sì individuale e personalizzato. Non tutti possono essere cannonieri, ma tutti possono imparare qualcosa. Basta trovare la persona giusta, che sappia conoscere e rispettare i ritmi di apprendimento di ciascuno. Per giovani e per adulti a stretto contatto con le nuove generazioni.