Single per scelta. Una riflessione all’italiana sulle proprie solitudini
di Gianluca BERNARDINI
Quarantenne in carriera, single per scelta, sempre con la valigia in mano. È questa Irene (ben interpretata da Margherita Buy) che vive tra il suo appartamento asettico a Roma e i migliori alberghi di lusso in giro per il mondo. È un’ispettrice in incognito pronta a valutare meticolosamente (leit motiv del film) l’effettiva qualità. Un lavoro che le piace, la soddisfa e che le concede, nella consapevole solitudine, di vivere abbastanza serenamente senza «affetti» particolari. Le ruotano attorno solo le adorate nipotine, la contrastata sorella Silvia (Fabrizia Sacchi) con un marito alquanto stanco e apatico (Gian Marco Tognazzi) ai quali concede senza troppo entusiasmo parentesi di tempo. Sodale, invece, l’amico ed ex fidanzato Andrea (Stefano Accorsi), anch’egli single che si ritrova per «errore» ad affrontare una futura paternità. È tutto questo, e certamente molto di più, la terza opera di Maria Sole Tognazzi che torna alla regia firmando contemporaneamente la sceneggiatura con Francesca Marciano (storica sceneggiatrice di Carlo Verdone) e Ivan Cotroneo (coautore di fiction come «Tutti pazzi per Amore» o «Una grande famiglia», nonché scrittore e regista in «La kryptonite nella borsa», suo primo lungometraggio). Un’interessante riflessione all’italiana, e non solo, che pecca a volte di sequenze un po’ troppo da spot a discapito di una certa profondità. Tuttavia un film che col sorriso sulle labbra riesce nel suo intento a farci riflettere sulle proprie solitudini: quelle apparentemente volute e quelle che si rivelano poi come tali. «Sono il tuo ispettore ideale – dice a un certo punto Irene al suo capo – perché non ho una vita mia». Una vocazione, un semplice lavoro oppure una fuga? Tutto e il contrario di tutto per chi si abitua ad abitare i non-luoghi e pensa di fuggire alla reale necessità di avere relazioni significative per la propria esistenza. Uno scotto che prima o poi tutti si arriva ad affrontare: mentre, magari, si sorseggia un calice di vino ai bordi di una fantastica piscina oppure in un bagno turco dialogando con una famosa antropologa che poi «scompare» nella notte o, ancora, nel momento in cui si fa distrattamente shopping in compagnia della sorella con la quale si finisce sempre col discutere. Un film leggero, probabilmente, ma con punte introspettive di notevole interesse