Arriva in sala La bambina segreta, il film iraniano racconta l'odissea di una giovane donne costretta a nascondere la figlia illegittima ai genitori in visita. Un acuto dipinto della condizione femminile ma anche un viaggio ad alta tensione che ci tiene con il fiato sospeso.
Di Gabriele Lingiardi
Quando i genitori di Fereshteh le annunciano che stanno per arrivare a Teheran per una visita a sorpresa, la ragazza va in panico. Prende la figlia, sistema le sue cose, ed esce di casa quasi in lacrime.
Inizia così La bambina segreta di Ali Asgari, all’insegna del mistero, perlomeno per noi italiani. Le giovani iraniane, che mai vedranno il film dato che il regista è censurato dal regime, non faranno la nostra fatica a capire la reazione della ragazza. La bambina di Fereshteh è infatti una figlia illegittima, non riconosciuta dal padre, nata da una gravidanza tenuta segreta a tutti tranne ad Atefeh, un’amica fidata.
Il regista del già apprezzato Kafka a Teheran comprime il tempo narrativo nell’arco di mezza giornata. Dentro l’odissea per trovare qualcuno che possa tenerle la piccola per qualche ora, la giovane universitaria protagonista del film diventa il simbolo di una modernità soppressa dalla burocrazia senza cuore (la bambina, senza documento di identità, rischia di essere sottratta alla madre), dal sessismo della società e dalla quasi totale assenza di solidarietà. Una donna sola, ma anche una madre disposta a lottare. Non tanto per sua figlia, bensì per il loro diritto ad esistere. Quello della bambina, ma anche quello di lei come giovane madre desiderosa di continuare a perseguire il proprio sogno di una carriera lavorativa, e quindi anche di indipendenza.
La bambina segreta va oltre il suo intento di denuncia, è anche un’ottima espressione del cinema della tensione. Il realismo si piega il giusto per una storia che in poco meno di 90 minuti incolla alla sedia come un action. In fondo il vagare nella città non è altro che un’avventura ad altissimo rischio per la protagonista. Il cambiamento è fatica, conflitto con il passato, sofferenza e determinazione. Ce lo racconta bene questa storia microscopica in termini di portata, ma immensa per lo sguardo che ci propone.
Una riconferma che il cinema iraniano, nonostante le continue punizioni imposte dal regime, è tra le produzioni più importanti a livello mondiale.
Temi: maternità, repressione, donne, libertà, emancipazione, solidarietà, burocrazia.