di Gianluca Bernardini
Se succedesse a qualcuno di noi che un giorno, quando meno ce lo si aspetta, ci compaia davanti la Madonna cosa faremmo? Accetteremmo qualsiasi cosa ci possa essere richiesto o faremmo obiezioni? Ma soprattutto: ci crederemmo?
Sono domande strane, forse, ma vere. Le stesse che Gianni Zanasi, regista di «Troppa grazia», presentato in chiusura all’ultimo festival di Cannes, si pone nel momento in cui ha pensato al soggetto del suo film. Lucia (Alba Rohrwacher, davvero sorprendente e perfetta nel suo ruolo) è una giovane madre sola, «sui generis», che si barcamena nella vita con piccoli lavoretti che riesce a procurarsi come geometra.
Il Comune del paese di provincia, dove vive, la sceglie per «misurare» il terreno sul quale si prevede una grande costruzione. Pur capendo che ci sono degli errori, per non perdere l’incarico decide, suo malgrado, di assecondare il committente. A rendere il tutto più difficile sarà, però, l’incontro con «una donna», scambiata per una giovane profuga, che le annuncerà di essere la madre di Dio mandata proprio a lei per convincerla a costruire in quel posto una chiesa.
Tra situazioni inverosimili e gag davvero divertenti, Zanasi realizza un’opera surreale del tutto interessante, dove l’elemento religioso, come ha dichiarato, sembra non essere messo a tema: «Perché non è un film sulla capacità di credere in Dio oppure no. Ma è sulla capacità di credere ancora, nonostante il nostro non essere più bambini».
La «Madonna di Lucia» (il nome, tuttavia, non può essere a caso) è così quella parte di noi che con forza «torna a galla», quando forse si è rischiato di seppellirla troppo presto a causa di situazioni contrarie che il corso dell’esistenza, purtroppo, ci ha gettato addosso. Una parabola laica, certamente, ma che comunque, anche se in maniera non dichiarata, profuma ugualmente di bellezza e «vangelo». Un miracolo? Forse solo un sorso d’acqua fresca oppure un tocco di «grazia», che fa sorridere e (ri)dona, in mezzo a tanta nostra tristezza, un pizzico di gioia. E non è poco.
Temi: credere, apparizioni, fiducia, relazioni, amor proprio, lotta, verità.