di Gianluca BERNARDINI
«Ti sto per raccontare una storia che ti sembrerà perfettamente insignificante, anzi forse un po’ noiosa, ma quando capita a te, non fa lo stesso effetto». Così afferma il protagonista della vicenda a cui si è ispirata Carine Tardieu per il suo film «Toglimi un dubbio», che ha conquistato il pubblico all’ultimo festival di Cannes. Erwan (François Damiens), infatti, è un bravo sminatore quasi cinquantenne in Bretagna, che, vedovo da anni, ha cresciuto da solo la figlia Juliette (Alice De Lencquesaing), ora giovane e incinta di uno «sconosciuto» a cui non vuole chiedere il riconoscimento della piccola. Per caso, dopo analisi genetiche di routine, viene a scoprire che chi l’ha cresciuto, in realtà, non è colui che gli ha dato la vita. Un notevole «tourbillon» nella quotidianità di Erwan che si mette così alla ricerca del suo vero padre. Grazie a un investigatore privato, riesce a entrare in contatto con l’anziano uomo e con la figlia impetuosa Anna (Cécile De France), che più che ingenerare sentimenti fraterni innescherà in entrambi una forte attrazione amorosa. Ne esce così una commedia romantica, fatta di sorprese e altrettanti momenti drammatici con al centro l’importanza della figura paterna. Che ci sia più o meno presente un padre attorno a noi, infatti, non esclude che ciascuno voglia conoscere la propria storia d’origine con cui confrontarsi. Noi non veniamo dal nulla, siamo sempre figli di qualcun altro. Per questo Erwan, proprio perché l’ha sperimentato sulla sua pelle, vorrebbe la stessa cosa per la sua futura nipotina. Potrà essere una lotta oppure una rischiosa avventura, necessaria però per la propria stabilità nonché personale serenità. Un po’ come imparare l’arte di disinnescare «mine», prima che esplodano nel corso della vita.
Temi: paternità, ricerca, innamoramento, famiglia, affetti, amore, imprevisti, futuro, destino, vita.