di Gialuca BERNARDINI
Nel 1971 Daniel Ellsberg (Matthew Rhys), economista statunitense e uomo del Pentagono, decise di consegnare alla stampa la verità sulla Guerra del Vietnam (Pentagon Papers). Mentre il New York Times dopo una prima pubblicazione venne impedito dalla Corte Suprema di portare avanti l’inchiesta, il Washinton Post, grazie al coraggio della prima donna editore Katharin Graham (la grandiosa Meryl Streep) e alla forte determinazione del direttore Ben Bradlee (il credibile Tom Hanks) decisero di continuare l’ardua impresa per amore della verità e della libertà della stampa. Un episodio della recente storia americana che precedette di poco lo scandalo del Watergate che portò alle dimissioni del presidente americano Richard Nixon nel 1974. Steven Spielberg porta così in scena con «The Post», in una sorte di thriller politico, una delle pagine più tristi e forse tra le più complesse degli Stati Uniti, dando vita e pathos ai protagonisti del tempo scegliendo un cast di tutto rispetto. Grazie ad una sceneggiatura impeccabile e un ritmo incalzante il film punta il dito sulla lotta contro le istituzioni che impediscono i diritti dei cittadini e la lotta per mantenerli: «Strumento al servizio dei governati e non dei governanti». Un’opera ancora importante di un grande maestro cineasta che attraverso lo sguardo sul passato getta luce sull’oggi, richiamando principi e valori di sempre. Primo fra tutti quello del diritto di essere correttamente informati e il dovere di informare la gente correttamente. In un tempo in cui si parla tanto di fake news, un film del genere ci sembra quanto mai necessario. Non tanto per demonizzare o avvertire, piuttosto per attivare le coscienza collettiva affinché i giornalisti possano fare «bene» il loro lavoro. Un elogio alla stampa e ai tutti i mestieri connessi (stupende le immagini sulle rotative e le riunioni di redazione), ma soprattutto alla conclamata «deontologia» che non dovrebbe mai venire meno. A vantaggio di tutti.
Temi: giornalismo, informazione, libertà di stampa, responsabilità, verità, coscienza, scandalo, politica.