di Gianluca BERNARDINI

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Una linea ferroviaria di 438.000 chilometri intorno al mondo. Questa è la traiettoria che «l’arca sferragliante» rompighiaccio percorre da 17 anni, da quando nel 2014 per rispondere al surriscaldamento del pianeta un agente chimico, inventato dall’uomo, ha prodotto un congelamento globale tanto da portare su un treno i superstiti di ogni genere e razza. Grazie all’invenzione del signor Wilford i sopravvissuti possono ritenersi fortunati di aver trovato posto. Ma come in ogni sistema sociale (ovviamente i riferimenti non sono casuali) anche qui si ripercuotono le ingiustizie di classe, i soprusi, le lotte. «Solo l’ordine tiene lontano dalla morte – avverte il mastino capo nei panni di una memorabile Tilda Swinton -. Ognuno deve occupare il posto che ci è stato assegnato dall’inizio. Io appartengo alla testa e voi ai piedi. È stata la sacra locomotiva a stabilire l’ordine. I confini sono sacri… Siate scarpe!». Basta poco per accendere gli animi ribelli e cercare in Curtis (Chris Evans) il leader che possa portarli a salvezza (diversi i rimandi biblici). Parte da qui la faticosa risalita per prendere in mano il comando del treno. Senza sconti, tra spargimenti di sangue (non ci si risparmia) e vere e proprie chicche cinematografiche (fantastico l’indottrinamento dei piccoli), «Snowpiercer» di Bong Joon-Ho, più grande produzione coreana, non è solo un film di fantascienza, piuttosto un’autoriale riflessione filosofica sulla vita e sul mondo. Grande cast internazionale (è un piacere trovare anche qui Jamie Bell che ricordiamo tutti protagonista in «Billy Elliot»), originali ricostruzioni sceniche, grande fotografia di Kyung-Pyo Hong, nonché una bella colonna sonora firmata da Marco Beltrami. Per gli appassionati del genere, ma anche per chi nonostante tutto crede che «oltre il sistema», che spesso umilia, schiaccia e sembra non lasciare vie di fuga, possa esistere una possibilità (ultima?) di respirare aria nuova, pulita, che permetta di vivere, più che sopravvivere. Da vedere, magari con i più giovani (non bambini) che hanno davanti a sé l’incognita del futuro.

Temi: fantascienza, sopravvivenza, lotta di classe, mondo, futuro.