Arriva nelle sale, in occasione di San Valentino, Past Lives di Celine Song. Sarebbe riduttivo pensare al film come solamente romantico. È un'opera che riflette sull'amore in tutte le sue sfumature e sull'identità.
Di Gabriele Lingiardi
Quanto sono belli i film come Past Lives, così semplici in superficie, ma così complessi emotivamente. La storia è esile: Nora è emigrata in America da piccola, ora è ben integrata a New York. Grazie ai social network entra in contatto con Hae Sung, il suo amore d’infanzia che ha dovuto lasciare in Corea del Sud. Questo incontro virtuale le fa provare un’emozione mai incontrata prima: la nostalgia per una vita che non ha mai vissuto. Le genera una domanda: cosa sarebbe diventata, Nora, se quell’amore non fosse mai stato interrotto? La regista Celine Song, qui al suo esordio cinematografico, dopo un’apprezzata carriera teatrale, confeziona un film di stampo semi autobiografico veramente eccezionale. Uno di quelli in cui ogni inquadratura e ogni movimento di macchina sono funzionali ai sentimenti che raccontano.
Past Lives è una profondissima riflessione sull’identità e su come questa sia legata a ciò che amiamo e ciò che ci lasciamo alle spalle. Una storia romantica in cui gli adulti si comportano come persone vere e mature (che rarità!), dove il melodramma patinato non ha spazio, al suo posto si prende ogni secondo la complessità dell’umano. Consigliato a chi deve parlare alle coppie giovani, questo lungometraggio candidato all’Oscar offre una prospettiva nuova sul tema delle affinità. Ogni persona è un’anima in cammino. Si cambia continuamente. Quando gli innamorati si incontrano per la prima volta si conoscono per ciò che sono nel presente. Il futuro che viene costruito insieme, è facile da accettare.
Il passato, ovvero tutto ciò che di personale è stato lasciato in un altro luogo o in un altro punto del tempo, è più complesso da digerire. Il vero atto d’amore, dice il film, la grande promessa di chi si ama, sta proprio nell’accettare quello che è il vissuto di ciascuno e ringraziare per tutto ciò che ha condotto fino a qui. Non serve la gelosia di ciò che avrebbe potuto essere l’esistenza, ma la gioia di accogliere ciò che è ora. Sta qui la forza di un film che, con le sue splendide immagini, fa venire voglia di gustarsi ogni possibilità della vita che ci è data.