Il ritorno del "trio" più divertente del cinema italiano, dopo anni di fatica e di pellicole poco riuscite, è fortunatamente una commedia stimolante ed esilarante, in cui una convivenza forzata fa emergere l'umanità nascosta.
Di Gianluca Bernardini
Dopo tre anni di assenza dal grande schermo, tornano al cinema Aldo, Giovanni e Giacomo (che nel ruolo di protagonisti mantengono i loro nomi) con una commedia corale che ha il pregio di riportare il trio a lavorare insieme su un nuovo progetto che sembra, finalmente, ritrovare la verve iniziale che negli anni Novanta li portò al successo.
Arriva così «Odio l’estate» di Massimo Venier, in cui tre sconosciuti milanesi si trovano, con le proprie famiglie, nella stessa location a condividere forzatamente le medesima casa al mare. Una vacanza che non parte proprio con i migliori propositi, ma che a suon di «scontri», lungo i giorni di apparente relax, finisce per esser, forse, l’unica «perfetta» per ciascuno di loro.
Pur provenendo da condizioni sociali diverse (stereotipate, ma sufficientemente rappresentative della città meneghina), i tre che mai si sarebbero messi d’accordo per passare dei giorni insieme, vivranno un’obbligata convivenza che metterà in luce non solo le proprie crisi o le verità nascoste, ma anche in fondo quell’umanità che, spogliata di ogni costruzione personale, in fondo tutti ci lega.
Poiché c’è sempre da imparare da «ciascuno», quando oltre le apparenze e i pregiudizi (anche su Massimo Ranieri in un cameo) si va al nocciolo della questione: ovvero che la vita è bella quando viene condivisa, quando le maschere vengono smesse e di fronte alle proprie miserie si impara pure a sorridere. Ciò che allora resta, dopotutto, è la possibilità di avere accanto un amico vero che ti accetta per quello che realmente sei e non per quanto mostri o hai. Un monito agrodolce, forse, utile in tempo in cui, come canta Brunori Sars (autore della colonna sonora) sui titoli di coda, «… se guardi indietro non ci crederai. Perché ci vuole passione, dopo vent’anni a dirsi ancora di sì. E stai tranquilla sono sempre qui a stringerti la mano. Ti amo. Andiamo». Un felice «ritorno» da vedere.
Temi: amicizia, vacanza, crisi, famiglia, coppia, incontro, condivisione, comunione, vita.