Ci sono storie che per la loro drammaticità hanno il potere di colpire emotivamente e ci sono film che, per quanto sono belli, arrivano dritti al cuore. In quest’ultimo caso si parla realmente di “cinema”, nel senso più alto del termine.
Di Gianluca Bernardini
Ne sa qualcosa, infatti, Uberto Pasolini che dopo il successo di “Still Life” (2013) torna a scrivere e dirigere “Nowhere special – Un storia d’amore”, presentato lo scorso anno al Festival di Venezia e in questi giorni nelle sale. Ispirato ad un fatto reale, il lungometraggio, ci porta a Belfast, alle prese con la vicenda di un giovane padre, Jhon (James Norton), un semplice lavavetri che, con poco tempo davanti a sé, è costretto a cercare per il suo piccolo Michael (lo straordinario Daniel Lamont) una nuova famiglia. In una sorta di triste pellegrinaggio che sembra non sbarcare da nessuna parte, una malinconica tenerezza viene via via messa in luce, dentro le pieghe di una quotidianità fatta di piccoli gesti e tanto amore. Sotto lo sguardo di una telecamera discreta, quanto mai eloquente, l’affetto, e in fondo la speranza di fare la cosa giusta, sembrano prendere il sopravvento sul dolore che fa capolino dietro gli angoli di ogni singola scena. Senza fronzoli e senza indugi emotivi, ci si trova così immersi in un racconto di vita che richiama a tutti l’irriducibile realtà della “fine”, che purtroppo per alcuni sembra accadere troppo in fretta. Un film vero, capace di uno sguardo autentico, che resta dentro, insieme agli occhi del piccolo Michael che, forse, per l’ultima volta chiede il consenso al padre prima di lasciarlo andare. Da contemplare.
Temi: malattia, morte, dolore, relazione, famiglia, vita, paternità, tenerezza, amore