Memory di Michel Franco è una storia romantica fatta di fraintendimenti, di errori della memoria e di un'attrazione misteriosa che unisce due persone con dei profondi buchi all'interno della propria vita.
Di Gabriele Lingiardi
Non si trovano molte storie d’amore che iniziano con una accusa di violenza. Nemmeno se poi viene ritrattata come uno spiacevole inganno della memoria. Eppure Memory di Michel Franco osa, ad un certo punto, l’impensabile: farci perdere le coordinate di un rapporto romantico, per entrare nel thriller. Dura un attimo solo, ma è importantissimo. Sylvia (Jessica Chastain), si accorge di avere accusato l’uomo sbagliato. Costui è Saul interpretato da Peter Sarsgaard, premiato a Venezia come miglior attore. Si sono incontrati a una festa. Lei è un’ex alcolista con il trauma della violenza alle spalle, sua madre sostiene che sia anche una mentitrice seriale. La sorella la tiene vicino con la giusta prudenza. Mentre tornava a casa dal party, è stata seguita da Saul, che si è appostato sotto casa.
L’apparente stalker è solamente confuso e spaventato, soffre di demenza a esordio precoce, vive con suo fratello che si prende cura di lui. È un incontro tra due vite speculari che risveglia dei fantasmi. Per un attimo Sylvia pensa che sia lui il ragazzo – ora uomo – che tormenta i suoi ricordi. È un errore della memoria traumatizzata. Memory non mette a tema la violenza, e nemmeno la malattia, parte invece da questa confusione per approdare a una storia di amore vero; quello di due anime perse nel labirinto della realtà soggettiva che trovano il modo di ancorarsi al reciproco presente. Sylvia si rivela un personaggio inaffidabile. Saul anche. Eppure nel corso del film scopriremo quanto in realtà tutto ciò che i due vivono, e che vediamo rappresentato sullo schermo, sia autentico per loro. Sono i ricordi che si fondono, si mischiano nel tempo, e bloccano le esistenze. Dimenticare può diventare quindi un dono che permette di passare oltre i ricordi assorbenti, le esperienze che paralizzano. Se il passato è instabile, solide sono invece e due interpretazioni in un film spesso fin troppo controllato e cerebrale, ma capace di smuovere comunque quel sentimento tipico del genere romantico in cui bastano due persone che si vogliono bene per salvarsi a vicenda.
Temi: amore, memoria, traumi, relazioni, famiglia, violenza, demenza precoce