Forrest Gump correva. Alvin Straight, in Una storia vera di Lynch, attraversa l’America a bordo di un trattore per assistere il fratello infartuato. Harold Fry cammina.

Di Gabriele Lingiardi

L'imprevedibile viaggio di harold Fry

Cammina perché ha saputo che Queenie, una persona a lui cara, è gravemente ammalata. Si convince che un grande gesto, ovvero colmare le molte miglia che lo separano da lei a piedi, possa tenerla in vita e forse addirittura salvarla. Parte così senza attrezzatura e con una grande forza di volontà. Da dove arriva questa energia improvvisa che trasforma il pacifico e sedentario anziano? Nel suo passato c’è un dolore che guida i suoi passi. L’imprevedibile viaggio di Harold Fry, questo il titolo del film e dell’omonimo romanzo di Rachel Joyce, fa notizia.

Il cammino in solitaria diventa quello di tante altre persone affascinate dall’idea che lo spinge. Mentre la moglie lo attende a casa in uno stato di angoscia, la solitudine dell’uomo si riempie della compagnia di altri pellegrini. Sono persone mosse dalla speranza che Fry incarna. Non diventa mai un santone, ma una figura positiva seguita da chiunque ha il desiderio di donarsi all’altro. Il film di Hettie MacDonald, pur eccedendo nella simbologia, fin troppo immediata, riesce però a lavorare su importanti suggestioni.

Quasi una parabola, il cammino si riempie di fatti inspiegabili. Mentre il protagonista cerca il grande miracolo, intorno a lui avvengono piccole grazie quotidiane: atti di gentilezza, incontri fortuiti, ferite del corpo curate e ferite dell’anima ascoltate. Sarebbe servita qualche scena in più per affezionarsi alla moglie, Maureen Fry (Penelope Wilton), e a Queenie (Linda Bassett). L’interpretazione di Jim Broadbent rende Harold Fry l’unico personaggio veramente completo. I libri da cui è tratto sono però tre, uno per ogni personaggio. Chissà se in futuro potremo vedere le altre due angolazioni di questa storia. L’imprevedibile viaggio di Harold Fry è un film che fa bene, fa uscire dalla sala con serenità. Perché dimostra che il senso del viaggio non è nella meta, ma nelle persone che incontriamo lungo il cammino.

Temi: viaggio, amicizia, ricerca del miracolo, vecchiaia, rimpianto, genitorialità, espiazione, speranza