Un documentario atipico, tra sperimentazione e passione sportiva, che riesce a regalare ottimi spunti di riflessione. John McEnroe - L’impero della perfezione è il film della settimana.
di Gianluca Bernardini
Qual è il denominatore comune tra il tennis e il cinema?
Ci interroga così il narratore di «John McEnroe – L’impero della perfezione», il documentario di Julien Faraut dedicato alla figura atletica del tennista John McEnroe.
Attraverso immagini d’archivio inedite della finale del Roland Garros del 1984 il film ci offre un «posto speciale», un punto di vista unico, sul campo di gioco narrato in originale dalla voce di Mathieu Almaric. Il progetto si propone però in primis come uno studio teorico (e sperimentale) sulle forme del movimento umano. È qui il suo fascino e la sua potenza. Durante le origini della storia del cinema Jules Marey e Eadweard Muybridge avevano usato le prime cineprese per fermare il movimento dell’uomo in tanti fotogrammi per osservare i brevi attimi, riavvolgerli e studiarli. Faraut riprende questa antica voglia di sondare l’invisibile e la attualizza.
La ripetizione di gesti atletici per raggiungere la perfezione, le affascinanti riprese al rallentatore, si fanno elogio dell’uomo e della sua unica natura. Il documentario sembra volere catturare nelle immagini uno spirito invisibile, quasi divino o sovrumano, fatto di armonia e bellezza. La psicologia di McEnroe, figura controversa nel mondo dello sport, racconta la complessità umana. Siamo guidati in questa indagine dal pensiero di Jean Luc Godard, che apre il film: «Il cinema mente. Lo sport mai».
Il film è capace di toccare il cuore sia degli appassionati di sport sia dei cinefili più esigenti, abituati alle sperimentazioni visive. Forse questo coraggio allontanerà il grande pubblico, ma a noi non resta che constatare, con piacere, come la meraviglia del movimento, e quindi della vita, sia ancora oggi uno dei misteri più affascinanti che riesce a scuotere l’anima nel profondo, nonché con meraviglia. Non solo, dunque, per sportivi.
Temi: uomo, natura, sport, gesto atletico, cinema, l’invisibile, pensiero, istinto, mito, passione, dedizione.