di Gianluca BERNARDINI
Numa Tempesta (Marco Giallini) è un ricco finanziere spregiudicato romano che non ha paura di niente e nessuno (tranne nei sogni in cui gli si presenta davanti il padre con il quale ha avuto un pessimo rapporto) quando deve mettere in campo i suoi sporchi affari. Fino a che, a causa di una condanna per frode fiscale, sarà costretto, suo malgrado, a pagare con l’affidamento ai servizi sociali la propria pena. In un centro di accoglienza, tra diversi «senza fissa dimora», incontra Bruno (Elio Germano), un giovane padre con un figlio a carico, che rimasto per strada cerca di campare alla bell’e meglio. Tra i due nasce una simpatica e tenera complicità che coinvolge successivamente l’intero gruppo che Numa dovrebbe aiutare. Un patto di solidarietà dove sembra che il ruolo tra cattivo e buoni venga in qualche modo ribaltato. Daniele Luchetti, dopo il film su papa Bergoglio «Chiamatemi Francesco», torna alla regia con questa «commedia buffa», come lui stesso la definisce, dal titolo «Io sono Tempesta». Diviso per capitoli, il film mentre induce al sorriso porta in luce alcuni temi importanti per una seria riflessione sul nostro Paese che ancora vive, purtroppo, di una ingiusta perequazione dei beni. Anche se il denaro, come si evince dal racconto, non può esaudire tutti i nostri bisogni. Se da una parte solleva e «fa gola» a tutti, dall’altra i vuoti affettivi non si possono colmare con la ricchezza. Si può essere felici anche in certi momenti e toccare il cielo con un dito, ma quando si resta soli con se stessi si fanno i conti con le proprie «miserie». C’è leggerezza sì in questo film, ma esso sa pure toccare le corde sensibili del nostro animo. A volte, nella vita, le situazioni più improbabili contengono anche le soluzioni più felici. Occorre però saperle attraversare mantenendo alto lo «spirito», senza lasciarsi abbattere dai venti avversi. Un film, dunque, positivo che poteva, forse, osare di più. O forse di meno, per concentrarsi meglio sul focus come ha saputo fare in altri film come in «Mio fratello è figlio unico» e «La nostra vita». Tuttavia da vedere.
Temi: ricchezza, povertà, denaro, felicità, servizi sociali, pena, riscatto, paternità.