In questo tempo di guerra l’arte viene in aiuto, profetica come sempre (anche se il suo compito è di raccontare il presente, non anticipare il futuro), per osservare come la censura e il terrore colpiscano la libertà.
Di Gabriele Lingiardi
Si parte da quella di espressione, si finisce in quella individuale. E senza un popolo libero, non c’è freno al male. “Il Naso o la cospirazione degli anticonformisti” prende ispirazione dal classico della letteratura “Il Naso” di Gogol. Una riflessione sull’identità e sul bisogno di uniformità a cui siamo spinti dalle nostre paure. Il film usa lo stile di animazione mista. Non si contano le tecniche adottate: alcune riprendono lo stili pittorici classici, altre sono pura sperimentazione visiva. Realtà, disegno, marionette si fondono in questo film che parte dal classico e discerne i problemi della Russia (e non solo) attuali. L’operazione intellettuale è pazzesca e richiede uno sforzo non indifferente. Bisogna essere ben predisposti a entrare nell’infinità di significati e riferimenti colti. Una volta dentro però il film si apre come un libro contenente la chiave interpretativa del presente.
Il regista russo Andrey Khrzhanovskiy ha lavorato al film fin dal 1970. Usa le musiche di Shostakovich il quale fece in tempo a dare il permesso di usare le sue note per la colonna sonora dell’opera. Nella prima sequenza siamo su un aereo dove le decine di schermi sui sedili proiettano classici. I viaggiatori sono artisti e personalità di spicco della cultura. Due di loro riflettono sul “Naso”, che ci viene poi raccontato in tre sogni. Sono le sezioni di questo film che lo portano gradualmente dall’essere un’opera sperimentale a un documentario sulla censura. Compaiono Mejerchol’d, Bulgakov e i tanti artisti che hanno sconvolto i regimi con la potenza del loro non conformismo e le loro innovazioni.
La chiusura, con le immagini degli scrittori, scienziati, artisti, e di tutte le persone “non conformi” sotto il governo autoritario, rende lo sforzo di visione di questo film difficile un bel regalo da fare al proprio sguardo. Perché non c’è alcuna cospirazione, nonostante il titolo, se non quella che sforza il nostro orizzonte di pensiero per portarlo oltre e allenare i muscoli del nostro senso critico. Non per tutti, ma anche imperdibile.
Temi: censura, regimi, Russia, arte, letteratura, musica, cultura, libertà, identità