Arriva in anteprima il documentario Ennio: The Maestro, di Giuseppe Tornatore, e poi dal 17 febbraio in tutte le sale italiane. Un film fiume imperdibile e profondamente commovente.
Di Gianluca Bernardini
A pochi giorni di inizio del Festival di Sanremo arriva sul grande schermo, come evento il 29 e 30 gennaio e poi da metà febbraio nelle sale, l’ultimo lavoro, presentato al Festival del Cinema di Venezia, del regista Giuseppe Tornatore: “Ennio”. Un omaggio unico, nonché un racconto appassionato di un autentico “maestro” della musica italiana, autore di grandi colonne sonore che hanno accompagnato moltissimi brani, perfino da Oscar, di tanti film che non solo hanno allietato il grande pubblico, ma sono entrati nella storia stessa della musica. Molti testimoni, volti conosciuti e internazionali (da Morandi a Bruce Springsteen, tanto per citarne alcuni), e un unico protagonista, Ennio Morricone, osannato, amato per la sua professionalità, genialità ma anche amabilità con cui si rapportava con i suoi interlocutori e che sullo schermo traspare a tutto tondo. In scena la sua vita: dagli inizi con la tromba (stesso strumento del padre) fino al conservatorio e l’arrivo alla casa discografica RCA, dall’approdo in RAI ai lavori con tanti famosi registi che, grazie al felice connubio, hanno prodotto opere memorabili. Potremmo definire il lavoro di Tornatore (bravissimo nel montaggio) quasi un lungo e doveroso omaggio all’amico, ma anche al racconto più recente della musica italiana (quanti successi!) e non solo. La durata del film viene così ripagata dall’emozione messa in scena, che profuma di poesia e, possiamo dirlo con certezza, di “eterno”. Qui davvero si toccano le corde del cuore e gli animi vibrano all’emozione del suono e delle parole di un “maestro” che fece della sua passione e bravura un dono universale. Da non perdere e non solo per amanti del genere.
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