Con Fabio Marchisio e Lorenzo Bartoli - Voce femminile Erika La Ragione - Sonorizzazione Massimiliano Bresson e Massimo Valerio - Luci Davide Rigodanza - Produzione Fabio Marchisio
“Entusiasmo zero”, spettacolo che Marchisio si è autoprodotto, ha il sapore intenso e amaro della mafia. Il tessuto della storia è dato da un intreccio di ombre, omertà e impercettibilità che ne fanno da trama e da ordito: la tela di cui la mafia di sempre è siffatta!
Trama:
Un viaggio in automobile, andata e ritorno. Santo, criminale di provincia, deve incontrare un potente politico per assicurarsi che la festa del patrono si svolga come da accordi. All’appuntamento lo accompagna Peppe, il suo giovane e misterioso autista soprannominato Entusiasmozero.
Il viaggio si consuma tra i consigli di vita del loquace Santo e il silenzio di Peppe, che ascolta pensieroso. Un silenzio, il suo, che cela un profondo sentimento di rancore e di vendetta, covato da tempo. La criminalità che Santo rappresenta, così invadente e corrosiva, lo depreda giorno dopo giorno del suo unico sogno: la libertà della sua terra. Ed è per realizzare questo sogno che Peppe, sulla strada del ritorno, compirà finalmente il suo atto catartico, la sua “liberazione”.
Santo è il simbolo di quel male che si nutre degli altri per sopravvivere. Si nutre di Peppe e di tutti noi. Entusiasmozero è anche la storia di quella parte di società che divora i nostri sogni e, con essi, le nostre anime. Da sempre.”
Note di regia:
L’immobilità di una parte del nostro Paese -della nostra società- è profondamente innaturale e claustrofobica. Tutto si trasforma, ovunque, ma qui no. Per sopravvivere in questa immobilità, il singolo individuo deve tenere sopita la sua vera natura che, prima o poi, anche solo per un istante, verrà alla luce.
Fabio Marchisio si diploma alla Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino. Lavora in teatro con Mauro Avogadro, Heinrich Brockhaus, Claudio Longhi, Alberto Oliva, Carmelo Rifici, Carlo Roncaglia. Al cinema con Giuliano Montaldo e in televisione con Liliana Cavani e Carlo Lizzani. Dal 2010 firma le sue prime regie: da Liolà e Non si sa come di L. Pirandello a Seguendo il sentiero dei nidi di ragno di Francesco Scarrone e L’ultima illusione, opera Progressive Rock di Euthymia Project. Coproduce il film The Repairman, di Paolo Mitton.
Lorenzo Bartoli si diploma alla Scuola per attori del Teatro Stabile di Torino. Vince Prova d’Attore al teatro Tangram Torino. Lavora principalmente in produzioni teatrali, con: Gabriele Vacis , Luca Ronconi, Valerio Binasco, Carmelo Rifici, Jurij Ferrini, Beppe Rosso, Mauro Avogadro, Monika Dobrowlaska, Marco Lorenzi, Didier Pitoiset. Tra le esperienze cinematografiche: Dammi il La di Matteo Servente, I primi della lista di Roan Johnson, 30 denari di Fabrizio Lupano, The Repairman di Paolo Mitton. È autore e interprete di Pausa – menzione per Giovani Realtà del Teatro Accademia Nico Pepe di Udine, Te che sei un estimatore della luna…, e salvobuonfine (bisognerebbe anche occupare le banche).