Mentre i cinema sono chiusi continua il nostro viaggio alla scoperta delle Sale della Comunità e delle loro attività. Oggi parliamo con Alberto Baroni, responsabile del cinemateatroNuovo di Magenta.
Di Gabriele Lingiardi
Trent’anni fa veniva inaugurata la sala, che “fama” si è fatta fino ad oggi?
Quando abbiamo aperto dicevamo: “la Sala non deve ripiegarsi su se stessa, ma essere aperta a tutti, capace di catalizzare l’attenzione dei diversi pubblici con il momento culturale e ricreativo come comun denominatore”. Ci sentiamo di dire di essere stati fedeli al proposito di offrire una proposta di qualità, tanto nel cinema quanto nel teatro. Il pubblico ci fa capire di sentirsi “a casa”, di essere accolto come in famiglia. Senza voler essere supponenti possiamo dire che il cinemateatroNuovo è un punto di riferimento per il magentino e anche oltre “confine”.
Come state vivendo questa situazione?
La chiusura di fine ottobre ci ha presi in contropiede, speravamo di arrivare a Natale, invece abbiamo dovuto interrompere tutto. Sono convinto che appena riapriremo il pubblico tornerà, perché vedere in film in sala o assistere ad uno spettacolo teatrale è bellissimo. Per il cinema mi sento ottimista, ci sono tanti titoli pronti, basta farli uscire; credo che lo spettacolo dal vivo continuerà a “soffrire” fino a che non ritorneremo alla piena capienza delle sale.
Mi dici tre desideri che avete per la riapertura?
Poter festeggiare con tutto il pubblico i trent’anni di cinemateatroNuovo. Fare in modo che gli spettatori vengano in sala senza preoccupazioni, e questo dipende anche da noi e dall’accoglienza che sapremo dare. Poter riattivare tutte le proposte che avevamo per le scuole, il pubblico più piccolo è quello che più ci è mancato, non solo numericamente ma anche come momento di incontro.
Immagina di poter scrivere la trama del 2021. Cosa vorresti che succedesse nel mondo della cultura?
Mi augurerei una “primavera culturale”, un’esplosione di iniziative e proposte dal vivo con la proposta di film “importanti”, non solo nelle rassegne ma anche per i fine settimana. Ovviamente che le sale cinematografiche e teatrali ritornino piene con la normalità per tutto il settore dello spettacolo dal vivo. Scriverei di un pubblico sorridente e contento di essere tornato in sala.