di Gianluca BERNARDINI
Che a Gennaro Nunziante (regista e autore dei maggiori film di successo di Checco Zalone) piacessero le commedie a lieto fine, lo sapevamo. Che scegliesse questo genere anche per il giovane protagonista del suo nuovo film, «mister» Rovazzi, idolo dei ragazzini, non era così scontato. Eppure, con «Il vegetale», ancora una volta ci troviamo di fronte a una storia dei giorni nostri dove difetti e virtù della società vengono messi in risalto con il sorriso sulle labbra. In maniera leggera certamente, ma toccando un tema importante come quello dell’occupazione giovanile. Fabio Rovazzi (così si chiama pure nel film) è, infatti, un giovane laureato a pieni voti in Scienze della comunicazione, onesto e promettente, orfano di madre e con una storia di abbandono alle spalle, alla ricerca di una seria professione.
Dopo aver superato brillantemente un colloquio di assunzione, finisce per distribuire volantini porta-a-porta a Milano, capitale del business italiano. Convocato al capezzale del padre (che non vede da diversi anni), in coma dopo un grave incidente, viene chiamato ad assumersi la responsabilità di dirigere gli affari «sporchi» di famiglia. Ma davanti all’occasione per dare una svolta alla sua vita, grazie al suo senso del dovere, Fabio «risistema» tutto preferendo la via della giustizia, per ritrovarsi poi stagista a raccogliere pomodori al Sud, in mezzo a tanti immigrati, addirittura prendendosi carico della sorellastra, frutto della relazione del padre con una donna russa, anche lei ricoverata in ospedale. Di fronte all’ennesima delusione, Fabio ne approfitterà per intraprendere la sua risalita, costruendo dal nulla una nuova professione.
Nunziante ci offre così un’altra commedia divertente su cui riflettere; questa volta, forse, un po’ più «garbata» e davvero per tutti. Anche per i più piccoli. Con tanta speranza, quanto mai necessaria. Manca qualcosa, tuttavia, e proprio nel protagonista Rovazzi, che probabilmente ha ancora bisogno di essere «rodato» sui tempi comici, nonostante abbia la giusta faccia «buffa». Ma diamo a questi giovani la possibilità di crescere… Appunto.
Temi: giovani, lavoro, occupazione, talento, famiglia, dovere, giustizia, onestà, Milano, speranza.