L’inizio della missione della Santa a New York alla fine del XIX secolo, quando la condizione degli immigrati italiani nella maggior parte delle città americane era disastrosa: dopo il successo dell'uscita settimana scorsa, il film su Francesca Cabrini viene riconfermato nelle sale italiane.
Di Gianluca Bernardini
Madre Francesca Cabrini (la bravissima Cristiana Dell’Anna), di Sant’Angelo Lodigiano, dopo aver fondato l’Istituto delle Suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù nel 1880, nonostante la sua salute piuttosto cagionevole, ha un sogno: quello di andare in Cina. Chi può darle il mandato per varcare le soglie del Paese è il Papa e così, imperterrita, corre a Roma da Leone XIII (Giancarlo Giannini), il quale, però, le risponde, visto le tante richieste d’Oltreoceano, di andare “non a Oriente, ma in Occidente”.
Obbediente, nel 1889, Madre Francesca, con alcune consorelle, sbarca a New York e si ritrova a “Five Points”, in uno dei quartieri più poveri del “nuovo mondo”, ad accudire gli orfani immigrati italiani. Nonostante il parere contrario del vescovo e gli ostacoli del sindaco, riesce imperterrita ad arrivare prima ai più piccoli con i suoi orfanotrofi e poi ai più poveri (che valgono meno dei topi!), immaginando addirittura di costruire un grande ospedale “per tutti”.
Scritto da Rod Barr e Alejandro Monteverde (Sound of Freedom – Il canto della Libertà), che ne è anche regista, racconta l’epopea di una “fragile” suora (conosciutissima in America), che ha saputo grazie alla sua fede e temerarietà arrivare oltre le proprie forze perché, come sottolinea nel film a Vittoria (Romana Maggiora Vergano, conosciuta in C’è ancora domani), ex prostituta che si unisce alla missione: “Bisogna avere tanto coraggio per scoprire cosa siamo pronti ad essere. E noi siamo sopravvissute”.
Un lungometraggio intenso, di significativa produzione (ha incassato oltre 20 milioni in Usa), con un cameo- canzone cantata da Virginia Bocelli, oltre a raccontare la vocazione missionaria di una grande “donna” (nonché santa), getta luce su tante questioni aperte ancora oggi, ponendoci soprattutto una domanda: “stiamo davvero facendo quanto possiamo fare?”. Madre Cabrini ha fatto molto. Tanto più di quello che si avrebbe mai immaginato. Da vedere in sala, anche con le scuole.
Temi: vocazione, missione, immigrazione, donna, carità, coraggio, lotta