Si è aggiudicato il Leone d'argento alla Mostra del Cinema di Venezia. Ha convinto il pubblico e entusiasmato la critica. Ora, in cima al box office, l'opera seconda di Maura Delpero è stata scelta per rappresentare l’Italia alle nomination per gli Oscar 2025. Il secondo appuntamento della nostra rubrica Cinepensiero è tutto dedicato al film del momento: Vermiglio.

Di Giovanni Scalera

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Maura Delpero con Vermiglio ci invita a riflettere sulla condizione umana nel corso di un momento storico cruciale. Il film, ambientato in un remoto villaggio alpino durante la Seconda Guerra Mondiale, supera i confini di una semplice narrazione storica per diventare un’indagine profonda sull’animo umano, sulle sue fragilità e sulla sua capacità di resistere alle avversità.

La famiglia di Cesare, il rigido maestro del paese interpretato da Tommaso Ragno, di Adele e dei loro dieci figli, rappresenta un microcosmo della società: un luogo in cui si intrecciano amore, odio, gioia e dolore. La loro quotidianità, scandita dai ritmi della natura e dalle necessità della sopravvivenza, ci ricorda quanto siano fondamentali i legami affettivi per affrontare le sfide della vita. In questo senso, il film si pone come una piccola lode alla famiglia, intesa non solo come nucleo biologico, ma come comunità di affetti e di valori condivisi.

LA PERDITA DI EQUILIBRIO

L’arrivo di Pietro, il giovane soldato siciliano, che travolge l’animo sognatore di una delle figlie della famiglia, Lucia, da subito attratta da quel ragazzo misterioso, innesta un elemento di turbamento in questo piccolo mondo. La sua presenza, come un’onda improvvisa, suscita curiosità e timore in Cesare, geloso del suo ruolo di patriarca e sin dal principio sospettoso nei confronti del nuovo arrivato.

I CICLI DELLA NATURA

L’incantevole fotografia che cattura la bellezza selvaggia delle montagne, crea un contrasto suggestivo con la durezza del mondo esterno e, infatti, la natura, con i suoi cicli inesorabili, diventa simbolo della vita e della morte, ricordandoci che anche di fronte alla guerra, alla sofferenza e alle ostilità, essa continua il suo corso.

Nella sua apparente semplicità e lentezza, pur senza ritmi serrati o particolari colpi di scena, Vermiglio si rivela un film profondo e complesso. La scelta di focalizzare l’attenzione sulla vita quotidiana di una famiglia permette alla regista di indagare temi universali come il tempo, la memoria e la propria identità. Nel film il passato, con i suoi ricordi e i suoi rimpianti, si intreccia con il presente, continuando a vivere all’interno di ciascuno e ad influenzare il modo di essere e di vivere.

In ultima analisi, Vermiglio è un’opera che invita a riflettere sul senso della vita, sulla fragilità dell’esistenza e sulla capacità dell’uomo di trovare la bellezza anche nelle situazioni più difficili. Un film che, attraverso uno sguardo intimo e poetico, ci ricorda che l’umanità, anche nei momenti più bui, conserva la sua capacità di amare, di sognare e di resistere.

Suggerimento di un libro ispirato al film: “I Malavoglia” di Giovanni Verga