I sentimenti di un intelligente bambino solitario
di Gianluca BERNARDINI
Dopo «La sposa cadavere» Tim Burton torna con una nuova opera in stop motion (veri pupazzi in movimento) che quasi sicuramente conquisterà il grande pubblico.
Prendendo spunto dal corto girato nel lontano 1984 sempre per la Disney, il grande regista arricchisce la sua «classica» storia, con l’aggiunta pure del 3D, di lodevoli rimandi horror per un film amorevolmente «retrò» in bianco e nero. Victor Frankestein (alter ego dello stesso Tim?) è un intelligente bambino solitario che si diverte a realizzare filmini il cui protagonista è il suo cane Sparky, unico grande amico della sua vita. Durante una partita di baseball, purtroppo, Sparky, correndo dietro alla palla fuori campo, verrà travolto e ucciso da una macchina.
Affascinato dagli sperimenti in classe del mostruoso professore di scienze, Victor porterà in vita il suo amato cane, creando non pochi scompigli tra i compagni di scuola e in tutto il paese. Accusato da tempo di non aver originali e nuove idee, Tim Burton in realtà, attraverso il rifacimento di «Frankenweenie», grazie all’aiuto di Henry Selick (presente già in «Nightmare before Christmas»), ci fa apprezzare le origini di un grande artista.
Un vero omaggio alla settima arte per chi come lui ama il cinema in maniera viscerale. In un vero mix fatto di paura, commozione e divertimento il lungometraggio non risulta però essere un’operazione furba, quanto piuttosto una storia che nella sua semplicità sa toccare il cuore dello spettatore.
Più che il gusto dell’horror, questo monster movie restituisce bene, infatti, sul grande schermo i sentimenti dell’amore e dell’amicizia con pura «poesia». Se in qualche momento il regista californiano riesce a far sobbalzare lo spettatore dalla poltrona, non lascia, invece, del tutto indifferenti quando le lacrime rigano delicatamente il «faccione» dell’inconsolabile Victor, mentre i genitori gli dicono: «Quando perdi qualcuno che ami, lui non ti lascia mai per sempre. Occupa un posto speciale nel tuo cuore».
Un bel film non solo per i ragazzi più grandi, ma anche per tutti noi che plaudiamo il ritorno di un grande artista.