Quando le sconfitte non hanno l’ultima parola
di Gianluca BERNARDINI
«Prenderò tutta questa negatività per trovare il lato positivo», così afferma Pat Salatano (il bravo Brandley Cooper) uscito, grazie alla madre (Jacki Weaver), da un ospedale psichiatrico dopo otto mesi di trattamento per una sindrome bipolare non riconosciuta. Unico obiettivo resta per lui conquistare l’ex moglie Nikki, trovata in flagrante con l’amante a cui il marito ha letteralmente «spaccato la faccia». Non servono molto i genitori, tra cui il padre (bel ruolo ricavato per Robert De Niro) che vuole recuperare il rapporto perduto con il figlio, e nemmeno forse gli incontri settimanali con il professor Patel che lo incoraggia a trovare sempre una «strategia» per far fronte alle «fissazioni» della vita. Unica sembra riuscirci Tiffany (la giovanissima Jeniffer Lawrence, fresca di Oscar come miglior attrice protagonista), un’altra «svitata» come lui che, dopo la tragica morte del marito poliziotto, cerca di raccogliere i pezzi della propria esistenza «leccandosi le ferite» nei modi più sbagliati. La salvezza sembra venire da una gara di ballo a cui i nostri protagonisti si prepareranno settimanalmente. Fin qui sembrerebbe la solita commedia romantica, mista al dramma, messa in scena dal talentuoso cineasta David O. Russel, dodici mesi dopo il successo di «The Fighter», che ha voluto mettere sullo schermo il romanzo di Matthew Quick («L’orlo argenteo delle nuvole»). Re al botteghino americano, «Silver Linings Playbook» (titolo originale) esce in questi giorni nelle sale e merita la visione; non solo perché è un bel film, girato con una certa maestria, ma soprattutto perché è capace (l’uso della telecamera incollata sui personaggi lo dimostra) di scavare in profondità nella storia, con il sorriso sulle labbra. Non ci sono pietismi e se il plot è forse fin troppo prevedibile nell’ultima sua parte, come prevede il titolo in italiano, «Il lato positivo» ci ricorda che «la normalità», se esiste, è una conquista faticosa per ciascuno (chi può sentirsi arrivato?) e si dà solo nel complicato «incastro» della vita quando è sostenuta soprattutto dall’amore di tutti quelli che ci stanno attorno. Le «apparenti» sconfitte dell’esistenza, allora, non devono mai avere l’ultima parola, perché «se rimani positivo vedrai il sole spuntare tra le nuvole». C’è da scommettere.