Lascia molte domande e poche risposte La sala professori: un film ambientato interamente all'interno di una scuola che riflette proprio sulle storture del sistema educativo, sui rapporti di potere e sul giudizio (o meglio, pregiudizio) che porta all'escalation.

Di Gianluca Bernardini

La sala professori foto

Candidato come miglior film internazionale ai prossimi Oscar, esce nelle sale il lungometraggio tedesco “La sala professori” di Ilker Çatak, che firma la sceneggiatura insieme a Johannes Duncker, suo ex-compagno di scuola. Una storia, capace di cogliere diversi temi, tra cui quello dell’educazione in generale, che diventa specchio della società attuale che fa sempre più fatica a trovare la sua dimensione morale.

Protagonista, oltre la scuola stessa evidentemente, è la giovane ed inesperta insegnante delle medie Carla Novack (una straordinaria Leonie Bernesch) che, al suo primo incarico, si cimenta con un problema di furti all’interno dell’istituto. Quando i sospetti sembrano cadere su uno dei suoi alunni, incomincia, infatti, ad indagare personalmente per fare venire a galla la verità. Dentro un sistema che erge a principio il motto “tolleranza zero”, Carla si trova così a combattere sempre più con dinamiche che paiono non tener conto non solo dei principi morali, di ciò che sarebbe giusto fare, ma anche del rispetto di ogni singola persona, adulta o meno che sia.

Ognuno ha le sue ragioni (preside, professori, ragazzi, genitori, segreteria…) che spesso non solo non coincidono con quelle dell’altro, ma persino rischiano di ledere la dignità e la libertà di ciascuno. Dentro un sistema scolastico ed educativo, assai complesso, di cui si chiacchiera tanto, il film, ben girato e diretto (plauso pure alla colonna sonora), non ha nessuna pretesa di dare risposte, ma sa porre quelle domande che forse, non sempre in modo del tutto cosciente, la nostra società elude (dove vogliamo andare?), perché fa fatica a dare risposte che possano essere per lo più condivise. Un racconto, adatto per dibattiti e confronti, che, mentre critica per lo più la società presente, lancia nel finale, forse, l’unica prospettiva (o punto di partenza?) a cui dovremmo un po’ tutti mirare. 

 

Temi: scuola, educazione, verità, principi morali, società, sistema, giustizia, colpa