Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, avvenuta il 5 marzo 1922, celebriamo il poeta-regista con una rassegna retrospettiva di una selezione dei suoi capolavori in versione restaurata e con un corso monografico sul suo cinema, forme, fermenti e registri espressivi.
LA RASSEGNA FILMICA “PASOLINI 100”
Venerdì 11 marzo – ore 18.30
ACCATTONE
(Italia/1961) di Pier Paolo Pasolini (117′)
La miseria materiale e morale, la sensualità senza ideali, l’atavico e superstizioso cattolicesimo pagano di un sottoproletario della periferia romana. Questo, secondo Pasolini, il suo Accattone, film d’esordio che supera l’esperienza del neorealismo per restituire il dramma epico-religioso di un mondo pre-borghese. “In Accattone ho voluto rappresentare la degradazione e l’umile condizione umana di un personaggio che vive nel fango e nella polvere delle borgate di Roma. Io sentivo, sapevo, che dentro questa degradazione c’era qualcosa di sacro, qualcosa di religioso in senso vago e generale della parola, e allora questo aggettivo, ‘sacro’, l’ho aggiunto con la musica. Ho detto, cioè, che la degradazione di Accattone è, sì, una degradazione, ma una degradazione in qualche modo sacra, e Bach mi è servito a far capire ai vasti pubblici queste mie intenzioni” (Pier Paolo Pasolini).
Venerdì 18 marzo – ore 18.30
MAMMA ROMA
(Italia/1962) di Pier Paolo Pasolini (105′)
Nell’opera letteraria di Pasolini, le madri sono spesso ferali divinità incombenti sul destino dei figli. Non fa eccezione Mamma Roma, ex prostituta che sogna per il figlio adolescente Ettore un avvenire conformista e piccolo-borghese. Senza accorgersene, lo spinge verso l’infelicità e la morte. Uno dei nodi drammatici più intensi del film è il contrasto, anche fisico, fra la vitalità irruenta e sanguigna di una grande Anna Magnani e l’apatia opaca del non attore Ettore Garofolo. Dietro la tragedia di madre e figlio, il film descrive i primi segni della trasformazione di un paese che sta perdendo e corrompendo i suoi caratteri originari. (Roberto Chiesi)
Martedì 29 marzo – ore 15.30
UCCELLACCI E UCCELLINI
(Italia/1966) di Pier Paolo Pasolini (89′)
Il viaggio picaresco di un padre e un figlio (la splendida, inattesa coppia Totò-Ninetto Davoli), accompagnati da un corvo parlante, lungo le strade dell’Italia del boom economico e della Nuova Preistoria. Incontrano artisti girovaghi bidonisti, ingegneri padronali, miseri contadini, fiorenti prostitute e dantisti dentisti. Pasolini racconta la crisi dell’ideologia marxista in chiave fiabesca e valorizza l’aggressività e la dolcezza lunare della maschera di Totò. (Roberto Chiesi)
Martedì 29 marzo – ore 21.15
SALÒ O LE 120 GIORNATE DI SODOMA
(Italia/1975) di Pier Paolo Pasolini (123′)
Geniale ‘tradimento’ di Sade e audace dissimulazione storica (la Repubblica Sociale è solo un ‘cartone’ metaforico), l’ultimo film di Pasolini aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente. Mostra aberrazioni perpetrate secondo un regolamento da collegio infernale, dove ogni etica è pervertita nel suo contrario e la ‘soluzione finale’ pedagogica consiste nella creazione di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all’orrore.
Venerdì 1 aprile – ore 18.30
PORCILE
(Italia-Francia/1969) di Pier Paolo Pasolini (98’)
Due storie ambientate in epoche diverse – un passato indefinito e il 1967 – e in spazi emblematici – una zona vulcanica e una villa neoclassica in Germania – tracciano un crudele apologo sul presente. Nella prima, ‘barbarica’ e quasi muta, un giovane cannibale fa proseliti e sfida legge e morale; nella seconda, un potente industriale tedesco accetta la fusione con un concorrente, ex nazista. Ma il suo rampollo cela uno scandaloso segreto.
Venerdì 15 aprile – ore 20.00 “Cinema e Sacro”
LA RICOTTA
(Italia-Francia/1963) di Pier Paolo Pasolini (35′)
Bellissimo, paradossale episodio di RoGoPaG, La ricotta racconta il calvario realmente vissuto sul set di un film sulla Passione di Cristo (diretto da Orson Welles), da una povera comparsa, Stracci, ultimo degli ultimi, come il giovane Riccetto che percorre le strade di Roma nella Sequenza del fiore di carta (episodio di Amore e rabbia) e ignora le tragedie del presente. Quasi coevo alla Ricotta, è il celebre poemetto Una disperata vitalità, uno dei testi interpretati da Laura Betti nel suo appassionato recital dedicato a Pasolini e filmato da Martone. (Roberto Chiesi)
Venerdì 15 aprile – ore 22.00 “Cinema e Sacro”
IL VANGELO SECONDO MATTEO
(Italia/1964) di Pier Paolo Pasolini (137′)
“La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la lettura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggiava in me il fascino dell’irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un’opera marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Potevo farli con i baffoni, i denti digrignanti, vestiti di stracci, come i cori dell’opera? No, non li potevo fare così. Li ho vestiti un po’ da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste o come i fascisti che uccidevano i bambini slavi buttandoli in aria”. (Pier Paolo Pasolini)
Martedì 19 aprile – ore 15.30 “La trilogia della Vita”
IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE
(Italia-Francia/1974) di Pier Paolo Pasolini (129′)
L’ultimo film della Trilogia della vita è anche quello dove forse si esprime più poeticamente il senso dell’utopia pasoliniana, evocando una dimensione popolare e fantastica dove il sesso è vissuto con libera spregiudicatezza in un passato magico, violento e intatto. Le scenografie di Dante Ferretti, i costumi di Danilo Donati, la fotografia di Giuseppe Ruzzolini, contribuiscono allo splendore figurativo di un film ispirato alle fiabe arabe e girato in Etiopia, Yemen, Iran e Nepal. Segue la proiezione del prologo originario, del bellissimo epilogo e di una scena inedita tagliati dalla versione definitiva del film. (Roberto Chiesi)
Martedì 19 aprile – ore 18.30 “La trilogia della Vita”
I RACCONTI DI CANTERBURY
(Italia-Francia/1972) di Pier Paolo Pasolini (111′)
L’Inghilterra trecentesca ricreata da Pasolini ispirandosi a otto racconti di Geoffrey Chaucer, interpretato dallo stesso regista. “I rapporti sessuali mi sono fonte di ispirazione anche proprio di per se stessi, perché in essi vedo un fascino impareggiabile […]. I critici, rimuovendo dai miei film il sesso, hanno rimosso il loro contenuto, e li hanno trovati dunque vuoti, non comprendendo che l’ideologia c’era, eccome, ed era proprio lì, nel fallo enorme sullo schermo, sopra le loro teste che non volevano capire” (Pier Paolo Pasolini).
Martedì 19 aprile – ore 21.15 “La trilogia della Vita”
IL DECAMERON
(Italia-Francia-Germania/1971) di Pier Paolo Pasolini (114′)
Il primo film della Trilogia della vita, liberamente ispirato a nove racconti di Boccaccio, è significativamente ambientato a Napoli. “Non ho scelto personaggi del Decameron per caso ma per offrire esempi di realtà. Un personaggio del Decameron è esattamente il contrario di un personaggio che si vede nei programmi televisivi o nei cosiddetti film consolatori. Questo per restare solo sul piano dell’idea figurativa. Dal Decameron in poi è questo che conta maggiormente, questa fisicità del personaggio, che si impone”. (Pier Paolo Pasolini)
Biglietti: 7,50/6,00€
IL CORSO “PIER PAOLO PASOLINI. IL CINEMA DELL’OLTRAGGIO”
(gli iscritti al corso potranno assistere gratuitamente alle proiezioni della rassegna “Pasolini 100”)
PIER PAOLO PASOLINI
Il cinema dell’oltraggio
a cura di Massimo Zanichelli
calendario del corso: venerdì 11, 18, 25 marzo, dalle ore 21.00
costo del corso: € 50,00
luogo del corso: Cinema Rondinella
scadenza delle iscrizioni: lunedì 7 marzo
Poeta, prosatore, polemista, Pier Paolo Pasolini – figura centrale della cultura europea del Novecento – è stato anche un regista radicale e controcorrente, tra più importanti della storia del cinema. In occasione del centenario della sua nascita, il corso ripercorre i principali snodi della sua filmografia, partendo da Accattone per arrivare fino a Salò o le 120 giornate di Sodoma, passando per capolavori e opere controverse come Mamma Roma, Il vangelo secondo Matteo, Uccellacci e uccellini, Edipo re, Teorema, Il Decameron, mettendone in luce le forme, i fermenti, i registri espressivi, i principali nodi tematici: marxismo e spiritualismo, mito e sottoproletariato, eros e politica, poesia e violenza.